Venerdì il giorno del lancio dell’iniziativa popolare per salvaguardare l’autonomia del Cardiocentro, i vertici dell’EOC avevano adottato la tattica del silenzio. Nessuna dichiarazione ai giornalisti che chiedevano una reazione, ma dopo due giorni di tregua all’interno dell’Ente Ospedaliero è iniziato il contrattacco. Con una lettera inviata a tutti i dipendenti il presidente del consiglio d'amministrazione, Paolo Sanvido, e il direttore generale, Giorgio Pellanda, sparano ad alzo zero sui promotori della raccolta di firme e sul consiglio di fondazione Cardiocentro Ticino.
“Si mira a privatizzare”
L'iniziativa popolare - si legge nell’email che vedete nella foto – “mira de facto a privatizzare definitivamente il Cardiocentro”. I vertici dell’Ente poi, ricordano la volontà del fondatore della struttura: con l’iniziativa si impedisce “all'Ente ospedaliero di portare avanti la visione lungimirante del dottor Eduard Zwick, onorando il mutuo impegno sottoscritto nel 1995”.
Al loro scritto Sanvido e Pellanda allegano l’atto costitutivo e gli statuti della Fondazione CardioCentro ricordando che questi “sono cristallini: trascorsi 25 anni, il Cardiocentro deve diventare pubblico confluendo nell'EOC. Non è una disposizione negoziabile o modificabile. È la volontà ferma e saggia del fondatore”.
La lettera inviata
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Contro la pervicacia e l’ostinazione"
“Noi – continua la lettera dei vertici dell’Ente - siamo un'istituzione pubblica e su questo tema abbiamo sempre tenuto la medesima, chiara, posizione, sostenuta e confermata recentemente anche dal Governo ticinese. Essa chiede semplicemente il rispetto legale delle volontà del fondatore e l'osservanza dei patti sottoscritti. Ora qualcuno pensa di rovesciare questi principi per servire interessi privati. Abbiamo lavorato molto per evitare questa spiacevole situazione, ma ci siamo scontrati contro la pervicacia e l'ostinazione del Consiglio di fondazione Cardiocentro Ticino".
“Contro egoismi e particolarismi"
Lo scritto – anticipato da LaRegioneTicino – ricorda i passi effettuati per tentare di trovare un’intesa, parificando il CardioCentro a istituti come lo IOSI e il NeuroCentro, ma – “la controparte, preoccupata di salvaguardare interessi che con la sanità non hanno nulla a che vedere ha respinto la nostra proposta.”
In vista della raccolta di firme e di un’ipotetica votazione, concludono i vertici dell’Ente Ospedaliero, “difenderemo con il massimo impegno, insieme con voi, questa causa nobile e lungimirante. Lavoreremo a favore di tutti i ticinesi, e non soltanto, contro egoismi e particolarismi di ogni tipo”.
Doveva essere un email interno, ma il tenore di questa prima reazione dell’EOC lascia intuire che sul cosiddetto “ospedale del cuore” la battaglia metterà a dura prova le coronarie di tutti.
(m.h.)