La bocciatura dell'iniziativa No Billag in Ticino, che raccolto il 65,5% dei voti, è stata accolta con un sospiro di sollievo da chi l'ha combattuta, ma viene pure messa in evidenza la necessità di riforme. Per i favorevoli invece la battaglia continuerà, in particolare per un ulteriore abbassamento del canone.
"Soddisfazione. La decisione consente di riaffermare l’attaccamento della popolazione al servizio pubblico e all’attuale meccanismo di finanziamento della SRG SSR RSI e delle emittenti private", afferma il Consiglio di Stato ticinese.
"C'è grossa soddisfazione per un risultato che, non solo in Ticino ma in tutta la Svizzera, dimostra che i cittadini vogliono un'offerta radiotelevisiva basata sul servizio pubblico. Ma questo voto non è un assegno in bianco. Sappiamo che la rivoluzione digitale è in atto e interverremo con una riforma sia nei modi che nei costi", ha commentato il direttore della RSI Maurizio Canetta.
"Grande soddisfazione. Ma il 4 marzo non segna solo la fine della campagna su No Billag, ma deve anche costituire l’inizio di un processo di riflessione e di riforma sul futuro del servizio pubblico in Svizzera", commenta il comitato del consiglio regionale della CORSI.
"Parziale delusione", afferma Alain Bühler, copresidente del comitato No Billag Ticino. "Senza questa iniziativa, inoltre, il canone radiotelevisivo non sarebbe mai stato portato a 365 franchi all’anno oppure, come dichiarato da Doris Leuthard, a 300 franchi in futuro: dunque, l’iniziativa ha già portato dei vantaggi concreti ai cittadini". Ora il comitato "si aspetta che le promesse di riforma fatte negli scorsi mesi siano prontamente mantenute".
"Prendiamo atto. Da quasi 50'000 ticinesi è giunto un chiaro segnale di protesta nei confronti della RSI: i vertici dell’emittente dovranno tenerne conto ed avviare senza indugio i cambiamenti ed il ridimensionamento promessi durante la campagna di votazione", si legge invece in una nota della Lega dei ticinesi. E ancora: "La Lega continuerà la propria battaglia affinché il canone radioTV venga sensibilmente ridotto e si augura che l’iniziativa popolare per abbassare il balzello ad al massimo 200 franchi all’anno venga lanciata quanto prima. La Lega dei Ticinesi sarà in prima fila nella raccolta delle firme nel nostro Cantone".
joe.p.