"La bandiera svizzera è un importante simbolo dell’unita e della coesione dello Stato federale, ma non serve una legge specifica che obblighi ad esporla nelle sedi governative ed istituzionali cantonali e comunali". Il Consiglio di Stato ticinese non ha accolto la mozione con la quale, il marzo scorso, alcuni deputati al Gran Consiglio (primo firmatario il leghista Stefano Fraschina) chiedevano di predisporre una base legale per imporre la presenza del vessillo nazionale.
Non solo simboli
Secondo il Governo "il legame alla Patria non passa unicamente attraverso i simboli", ma si esprime in vari modi. Inoltre, si precisa nella risposta, gli altri Cantoni non fanno altrimenti ed in Ticino c’è già un regolamento che disciplina la questione. Il protocollo prevede che la bandiera cantonale ci sia a Palazzo delle Orsoline, quella rossocrociata venga issata in occasione del primo d’agosto e dell’elezione di un ticinese nel Consiglio federale oppure alla presidenza delle Camere. Inoltre altre ricorrenze, come ad esempio la morte di persone che ricoprono cariche politiche importanti, vogliono che la bandiera rossoblu sia visibile sugli edifici pubblici.
Si fa spontaneamente
Per il Consiglio di Stato, in Svizzera molti cittadini espongono la bandiera nazionale e quella ticinese spontaneamente. "È un atteggiamento positivo", si legge nella risposta.
Red. MM/Da.Pa.
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PP 12.05 Il servizio di Pervin Kavacioglu
RSI Info 16.01.2014, 12:57