La Commissione europea ha presentato un bilancio della salute dell’accordo di Schengen sulla libera circolazione: secondo questo studio lo spazio europeo senza frontiere funziona bene, nonostante qualche debolezza nei dispositivi.
La Commissione sottolinea che esistono alcuni punti sensibili, come i confini tra Turchia e Grecia. In particolare Atene deve applicarsi maggiormente per rendere meno penetrabili le proprie frontiere, dove i passaggi di clandestini sono facili. Il numero di persone respinte dai doganieri greci è in continuo aumento.
D’altra parte, annota la Commissione europea, le misure di austerità decise dai diversi Stati porta a un allentamento dei controlli e favorisce la corruzione di funzionari doganali.
Numerosi Stati, fra cui la Svizzera, vogliono mantenere una certa autonomia
Al trattato di Schengen partecipano 22 Stati dell’UE, la Svizzera, la Norvegia, il Liechtenstein e l’Islanda. Il rapporto, diffuso informalmente dalla commissaria Cecilia
Malmström, servirà quale base per ulteriori discussioni a inizio giugno. Uno dei temi più “caldi” è la questione della reintroduzione di controlli temporanei, in casi particolari, come ad esempio in Danimarca qualche tempo fa. Molti Stati, fra cui la Svizzera, vogliono mantenere la loro “sovranità”, cioè la possibilità di decidere autonomamente se e quando sospendere l’applicazione della libera circolazione delle persone.