Bufale, truffe, fake-news... perché si diffondono proprio in un momento così delicato come la crisi sanitaria che stiamo vivendo?
"A parte il fatto che c’è un’incertezza da parte delle persone - spiega David Puente, giornalista di Open Online, ai microfoni della RSI - c'è una sorta anche di ricerca: si chiede all’amico dell’amico se ci può dare una qualche informazione, e c’è anche il desiderio di sapere quello che la televisione non ci dice, che è tipico un po' del mondo complottista. Pero è un fattore normale delle persone voler sapere qualcosa in più, magari da dietro le quinte". Ed ecco allora apparire bufale come le finte testimonianze del personale medico.
Ma cosa rischia chi crea delle notizie così? "Concretamente - risponde l'avvocato Gianluca Padlina - rischia di vedersi confrontato con un procedimento penale che può essere avviato d’ufficio o o per querela di parte" .
Qualche consiglio per evitare di cascarci? Il giornalista Paolo Attivissimo riassume tre situazioni in un unico consiglio fondamentale: "Stiamo sui siti ufficiali dove ci sono le informazioni attendibili e tutto il resto mettiamolo nel cestino".
Per saperne di più non perdetevi la serata speciale dell'informazione RSI che sarà diffusa dalle 21.00 su La1 e che si aprirà con un reportage dall’Ospedale La Carità di Locarno (dove si sta attendendo il picco) e che, prima di arrivare all'epidemia di fake news (alla quale si riferisce il video in apertura), si occuperà dei forzati della telemedicina: i medici di famiglia e il coronavirus.
Ospiti in collegamento:
Rita Monotti, primaria di medicina dell’Ospedale Regionale di Locarno
Claudia Gamondi, primaria cure palliative dello IOSI
Luca Lorenzetti, capo reparto medicina ospedale regionale Locarno
Alberto Chiesa, presidente dell’associazione medici di famiglia del Canton Ticino
Fake news, dicerie, disinformazione nell'emergenza coronavirus: come evitarle
RSI 02.04.2020, 19:10