Raoul Bova è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione per dichiarazione fraudolenta mediante artifici.
L'accusa, che aveva sollecitato una pena inferiore a quella inflitta, ossia un anno di reclusione, sostiene che l'attore avrebbe ottenuto, tra il 2006 e il 2010, sgravi fiscali trasferendo alcuni costi alla società che gestisce la sua immagine, la "Sammarco", sfruttando così un sistema che avrebbe permesso di pagare un'aliquota Iva più bassa del dovuto.
La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Roma che in suo favore ha comunque concesso la sospensione della pena.
"La sentenza di oggi ha escluso che Raoul Bova abbia mai emesso fatture per operazioni inesistenti, quindi l'accusa relativa a presunte operazioni fittizie, che costituiva il cuore del processo, è stata sbriciolata dalla sentenza di assoluzione", ha detto il difensore dell’attore, Giulia Bongiorno. "Siamo certi - conclude l'avvocato - che l'appello ribalterà la condanna".
ATS/APe