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Niente soldi per le armi

Banca nazionale e casse pensioni dovrebbero astenersi

  • Keystone
  • 11.03.2020
  • 35 min
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L’iniziativa popolare Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico, depositata nel giugno del 2018 con 104 612 firme valide, chiede di vietare alla Banca nazionale svizzera, alle fondazioni e agli istituti della previdenza statale e professionale di finanziare i produttori di materiale bellico. Il testo prevede inoltre che la Confederazione si adoperi a livello nazionale e internazionale affinché alle banche e alle assicurazioni si applichino condizioni analoghe. La disposizione costituzionale proposta definisce «produttori di materiale bellico» le imprese che realizzano oltre il 5% della loro cifra d’affari annua con la fabbricazione di materiale bellico. Sono esplicitamente esclusi dal divieto di finanziamento gli apparecchi per lo sminamento umanitario, nonché le armi da caccia e da sport e le relative munizioni.

Per il Consiglio federale l’iniziativa avrebbe soprattutto ripercussioni negative per la Svizzera poiché la nozione di «produttori di materiale bellico» contemplata dall’iniziativa e i tipi di finanziamento che propone di vietare sono definiti in maniera così ampia che l’attuazione comporterebbe elevate restrizioni e conseguenze finanziarie negative. Gli istituti di previdenza statale e professionale, ossia le casse pensioni e compenswiss (fondi di compensazione AVS/AI/IPG), dovrebbero rinunciare alla loro strategia di investimento in fondi diversificati, già basata parzialmente su principi etici, e investire in prodotti d’investimento fortemente limitati o in singoli titoli.

La scorsa settimana la Segreteria di Stato dell'economia (Seco) ha comunicato che le imprese svizzere nel 2019 hanno esportato con l'approvazione della Confederazione materiale bellico per un valore di 728 milioni di franchi in 71 Paesi, in progressione di 218 milioni di franchi rispetto all'anno precedente (+43%). Per il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE), che ha promosso l’iniziativa popolare ora giunta in Parlamento, la Svizzera sta, di fatto, "alimentando" le guerre. L’iniziativa potrà far cambiare questa percezione delle cose?

Per dibatterne a Modem intervengono:

Angelo Barrile, Consigliere nazionale PS,

Rocco Cattaneo, Consigliere nazionale PLR,

Giovanni Vergani, membro di Swiss Sustainable Finance.

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