Con Marco Pastonesi, Sergio Albertoni e la partecipazione straordinaria di Francesco Forni (voce e chitarre) e Alessandro D’Alessandro (organetto diatonico)
Questo è un incontro radiofonico decisamente atipico: in un angolo del ring c’è lui, Rocky Marciano, il Bombardiere di Brockton, l’imbattuto campione dei pesi massimi, con le sue origini abruzzesi e le sue 49 vittorie in 49 match. Nell’altro angolo ci sono loro, uomini e donne del blues e del jazz, con voci e armoniche, pianoforti e trombe, con le loro origini afroamericane, le storie di razzismo, gli accordi con il diavolo, i colli di bottiglia, le notti nelle bettole e le sessioni in studio. Ma cosa c’entra Rocky Marciano con Bessie Smith, Robert Johnson e Miles Davis? C’entra a suon di pugni, e a ritmo di blues: le corde del ring e quelle della chitarra risuonano all’unisono, come se si riconoscessero, nel racconto che Marco Pastonesi ha adattato per questo ciclo di Arpeggi. Sfileranno quindi in ordine sparso i grandi avversari di Marciano, da Joe Louis e Jersey Joe Walcott a Roland LaStarza, Archie Moore e Harry Haft, il “sopravvissuto di Auschwitz”. E intorno a loro danzeranno le voci e le note di alcune leggende del blues e del jazz, in versione originale oppure evocate dalle interpretazioni pensate espressamente per queste puntate da due artisti che, insieme, ben rappresentano la natura di Rocco Marchegiano: il bluesman Francesco Forni con la sua voce e la sua chitarra è l’anima americana di Rocky, mentre l’organetto diatonico di Alessandro D’Alessandro sembra portarci a Ripa Teatina, piccolo comune abruzzese che vanta le origini del campione d’oltreoceano.