Lucilla Galeazzi
Babilonia

Lucilla Galeazzi

di Sergio Albertoni e Valerio Corzani

  • 06.12.2020
  • 55 min
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Volete saperne di più sul saltarello? Questa è l'occasione giusta, perché la nostra ospite di oggi non è solo una delle voci più importanti ed eclettiche del nuovo folk italiano ed europeo, ma è anche una studiosa e ricercatrice appassionata che ha dedicato la sua vita alla riscoperta e alla rilettura della musica tradizionale della sua terra, l'Umbria. L'elenco delle collaborazioni e dei progetti di Lucilla Galeazzi è lunghissimo e decisamente babilonico: dal Quartetto Vocale di Giovanna Marini a jazzisti e improvvisatori del calibro di Vincent Courtois, Michel Godard, Gianluigi Trovesi e Antonello Salis, tra gli altri, da Roberto De Simone allo spettacolo “Tango, memoria di Buenos Aires” con il bandoneonista Juan José Mosalini. E poi le Faraualla, l'ensemble L'Arpeggiata e la sua direttrice, la tiorbista Christina Pluhar, le Folk Songs di Luciano Berio, il progetto “Voci magiche del Mediterraneo” con il gruppo marocchino B'Net Houariyat, e potremmo continuare a lungo. Stornelli a saltarello, a malloppu, a recchia, canti epico-lirici, canti a mete, strambotti, canti a vatoccu, una ricchezza infinita di forme e di modalità espressive che Lucilla conosce benissimo e anche se non riuscirà probabilmente ad illustrare come vorrebbe, proverà comunque a contagiare il pubblico con la sua simpatia, la sua cultura e la sua profonda passione per la musica. Ci ha portato tra l'altro un esempio da “Ancora Bella Ciao”, uno dei suoi dischi da solista, e la sua magnifica voce si aggiungerà all'imprevedibile scaletta che come sempre distingue i nostri itinerari sonori da quelli di qualunque altra trasmissione.

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