Tendiamo a pensare al jazz come a un genere musicale “occidentale”. Soprattutto durante la guerra fredda, il jazz fungeva da emblema dello spirto di vita dell’occidente: un genere che metteva al centro la libertà espressiva e l’improvvisazione. Il jazz nasce in America, ma si è diffuso rapidamente in ogni direzione e non sono stati muri o cortine di ferro a fermarlo.
In questa puntata di Bourbon Suite vogliamo parlare di un mondo jazzistico ricchissimo ma spesso dimenticato: il jazz suonato e inciso e nell’Unione Sovietica. Desideriamo parlare di alcuni musicisti che hanno dedicato la loro vita alla musica in un mondo oltre cortina molto contradditorio. Un mondo che spesso favoriva e coltivava fiorenti scene jazzistiche locali, con grandi eventi e festival, ma in cui non era possibile ottenere legalmente dischi dei grandi jazzisti occidentali come Charlie Parker, Miles Davis, ecc.
Vogliamo allora sfatare alcuni preconcetti e toccare la punta dell’iceberg di quello che era un mondo molto più complicato di quanto si possa pensare e che ha prodotto molta musica che merita di venir riscoperta.
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