I paesi scandinavi hanno rappresentato una fetta considerevole, se spulciamo tra le produzioni in ambito jazzistico degli ultimi decenni. I musicisti provenienti dal nord Europa si sono distinti per avere creato un’idea complessiva di sonorità che non ha sapore “americano” e che si dilata aprendosi a grandi spazi, leggerezza, silenzi e raffinatezza timbrica.
Tutte queste caratteristiche sono fortemente presenti in una serie di novità discografiche che provengono da quelle terre e che caratterizzano l’odierna puntata di Bourbon Street.
Si parte dal chitarrista danese Jakob Bro, protagonista di una registrazione di circa dieci anni or sono ma pubblicata da pochi giorni dove dialoga con il compianto Lee Konitz, il chitarrista Bill Frisell, il pianista Jason Moran, il bassista Thomas Morgan e il batterista Andrew Cyrille.
Sempre sotto il cappello della label tedesca ECM esce un’altra bella novità che vede come protagonista il batterista norvegese Thomas Strøner, che registra a distanza, in tempo di pandemia, una serie di duetti con musicisti mai incontrati prima.
Essenzialità, semplicità e gioco di sottrazione, sono i presupposti da cui prende il volo Lars Dannielson che dialoga con il suo contrabbasso assieme al trombettista finlandese Verneri Pohjola e il chitarrista britannico John Parricelli in un nuovo lavoro edito da ACT e registrato nelle affascinanti sale della tenuta dello Château Palmer.
Il volo sui cieli del nord di oggi, termina con Pilgrimage, disco in trio composto dallo svedese Anders Jormin, il chitarrista berlinese Arne Jansen e il sassofonista, anch’egli residente a Berlino Uwe Steinmetz.
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