Cosa succede quando prendi cinque musiciste di alto livello e combini i loro talenti? Nel caso specifico, ti trovi di fronte ad un super gruppo che si aggiudica per due anni consecutivi (2023 e 2024) il titolo di miglior band dell’anno, decretato dai lettori di “Downbeat”, una delle bibbie del Jazz. Renee Rosnes (piano), Ingrid Jensen (tromba), Nicole Glover (sax), Noriko Ueda (basso) e Allison Miller (batteria) sono Artemis e pochi giorni fa la storica Blue Note ha pubblicato The smile of the snake, il sorriso del serpente, brano che anticipa l’uscita del nuovo album, previsto per la fine di febbraio. La stessa etichetta propone un’operazione simile - curiosamente un altro quintetto - ma tutta al maschile con Out of/Into, band che raggruppa alcuni dei maggiori esponenti della scena jazz dell’ultima generazione (Immanuel Wilkins al sax e Joel Ross al vibrafono per citarne un paio) che hanno appena dato alle stampe Motion I, pregevole primo capitolo di una saga che si spera lunga. La scena sudafricana non smette di sfornare musicisti di valore: tra questi spicca il giovane pianista-compositore Kyle Shepherd che col suo trio rilegge Teardrop in chiave jazz, un successo degli anni ’90 dei Massive Attack. Ryan Keberle è uno dei trombonisti più ricercati del momento e soprattutto è un musicista onnivoro, incapace di prendersi una pausa: il suo ultimo lavoro Music is Connection segna il ritorno dei Catharsis, a quasi sei anni dall’ultimo album. In chiusura ci sarà spazio anche per il trombettista inglese Mark Kavuma (che col suo collettivo “The Banger Factory” ha appena pubblicato Magnum Opus) e un duo sopraffino, il bassista Michael League e il pianista Bill Laurence che hanno pubblicato alla fine dell’anno il loro secondo album Keeping Company.