Parte del titolo di questa puntata di Bourbon Street gioca col cognome di un produttore musicale, che per salvare un musicista americano dal periodo di magra del Covid, gli ha commissionato sei sonate per altrettanti strumenti. Ne è uscito – lo scorso 15 novembre – Playfair Sonatas, un set di due CD con musiche del noto pianista Ethan Iverson prodotte da Piers Playfair e pubblicate dall’etichetta Urlicht AudioVisual. Fra violino, clarinetto, sassofono, tromba, trombone e marimba in dialogo col pianoforte di Iverson, ardua la scelta di cosa proporre all’ascolto. Voce dell’anno maschile, per la consueta classifica di fine anno della rivista Downbeat, Kurt Elling non smentisce la sua fama di instancabile ricercatore di nuove ispirazioni attraverso nuovi incontri musicali e, dopo anni fortunati col chitarrista e produttore Charlie Hunter, eccolo solo al fianco del piano di Joey Calderazzo per il secondo volume di Wildflowers. Profumati fiori selvaggi fra i quali spicca una bella versione di Lost in the stars di Kurt Weill. Miglior voce femminile – sempre per Downbeat – colei che nel 2019 vinceva la Sarah Vaughan Competition, Samara Joy. Con il suo ultimo lavoro realizza il sogno di uscire dal territorio degli standard con un gruppo di otto elementi, che suonano come una big band. Altro suo obiettivo: contribuire alla stesura del nuovo songbook americano, insieme a cantanti come Cécile McLorin Salvant e Jazzmeia Horn.
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