Burattini, marionette, pupazzi, ombre e oggetti. Sono loro i protagonisti del teatro di figura, un genere teatrale antichissimo che comprende tutte le forme di spettacolo con oggetti e figure in cui la mano, la voce e il corpo di chi li anima dà loro vita. Grazie a un burattino, un pupazzo o semplicemente un oggetto, il teatro di figura ha il potere di evocare l’invisibile, di affacciarsi sul mistero, sull’inconscio e sui sogni, su tutto ciò che ci accade e che non siamo sempre in grado di decifrare.
Eppure il teatro di figura è un teatro per tutti, soprattutto per chi a teatro non c’è mai stato o ancora non sa che non si è mai troppo piccoli o troppo grandi per il teatro. È un modo per crescere insieme – bambini e adulti – per inventare, pensare, ridere, cantare e per imparare a volare sulle ali della fantasia. Del resto, proprio come sosteneva Victor Hugo: “Il teatro non è il paese della realtà. Ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sottoterra. Ma è il paese del vero. Ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani in sala, cuori umani sul palco”.
Ospiti di Charlot, per raccontarci della loro passione per il teatro di figura, il marionettista, autore e regista teatrale Michel Poletti che con la musicista e promotrice culturale Lucia Bassetti organizza il Festival internazionale delle marionette e, insieme, nel 2020 hanno fondato il Museo delle marionette di Lugano; l’autrice, attrice e burattinaia – nonché direttrice artistica del Festival internazionale “Il castello incantato” – Santuzza Oberholzer della compagnia Teatro dei Fauni. E, infine, con il giornalista e critico cinematografico Enrico Magrelli esploreremo il tema nell’ambito della settima arte.
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