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Se nelle società preindustriali, per millenni, l’anziano ha incarnato la figura del saggio ed era un pilastro oltre che il più rispettato della comunità, oggi, il suo ruolo ha subito una profonda trasformazione. Il mondo moderno, che ha fatto di velocità e produttività le proprie parole d’ordine, ha relegato la figura dell’anziano ai margini. E, ancora troppo spesso, capita che sia dipinto come una macchietta, come una buffa creatura dal retrogusto quasi folkloristico. Eppure, in Svizzera, così come nel resto dell’Occidente, il numero degli anziani è in costante crescita. Oltre il 20% della popolazione europea ha oggi 65 anni o più.
Ma che cos’è la vecchiaia? Come viene raccontata a teatro o sul grande schermo? In occasione della Giornata internazionale delle persone anziane, una ricorrenza instituita dalle Nazioni Unite, a Charlot lo abbiamo chiesto a Paola Tripoli, direttrice artistica del FIT, il Festival internazionale del teatro e della scena contemporanea che include anche il progetto intergenerazionale Restez FIT! dedicato alla partecipazione culturale degli anziani; a Rubidori Manshaft e Roberta Bosetti, rispettivamente regista e interprete dello spettacolo “Alcune cose da mettere in ordine” prodotto dal FIT Festival e, infine, al sociologo Guglielmo Giumelli autore del saggio “Vecchi, vecchie e vecchiaie nella letteratura e nel cinema” (Il Nuovo Melangolo, 2018).
Prima emissione: 1° ottobre 2023
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