I primi quarant’anni del CRT
Spettacoli 19.12.2014, 12:35
Il CRT (Centro di Ricerca per il Teatro) di Milano è un “marchio” storico. Fondato nel 1974 da Sisto Dalla Palma e Franco Laera, ha portato sulla scena milanese il teatro d’avanguardia, da Tadeus Kantor a Grotowski, fino a Robert Wilson. Con l’impresa di produzione teatrale CRT Artificio ha condiviso il cammino per oltre 12 anni, poi la separazione, e dal 2013 il ricongiungimento in un unico soggetto. Ma la novità artistica proviene da un nuovo incontro, quello con la Triennale di Milano, insieme alla quale CRT e CRT Artificio hanno deciso di disegnare un nuovo percorso per il Teatro dell’Arte, nella convinzione che un rinnovato impulso creativo possa nascere oggi dal crossover tra le arti e le diverse discipline: teatro, danza e musica incontrano design, architettura e moda. Il CRT compie perciò felicemente quarant’anni e si celebra con 40x40x10, questo il nome dato alla programmazione della selezione in video di dieci spettacoli tra i più significativi proposti fin dagli anni Settanta. Si tratta della prima attività del Memory/Lab, nuovo nome dell’Archivio del CRT Milano, ricco di 3000 documenti in video, finora accessibili solo a studenti, ricercatori e operatori professionali. E per festeggiare meglio la ricorrenza, dal 30 dicembre fino all’11 gennaio il palcoscenico del Teatro dell’Arte ospita Gardi Hutter, che al CRT si è formata e che per l’occasione propone due spettacoli non casuali: uno è lo storico one-woman-show Giovanna d’ArpPo, diretto da Ferruccio Cainero, primo grande successo della celebre donna clown svizzera, che debuttò proprio al CRT nel 1981. L’altro è la sua più recente creazione, La sarta, diretto da Michael Vogel: entrambi gli spettacoli hanno fatto il giro del mondo.
I primi quarant’anni del CRT