Luisa Ronchini: canto e memoria del popolo

Grand Bazaar dedica due puntate alla figura di Luisa Ronchini, cantante ed etnomusicologa, che ha salvato dal dimenticatoio una vasta parte del patrimonio musicale popolare veneziano. Grazie alla sua passione e al suo impegno, un’intera tradizione di canti di lavoro, ninne nanne, serenate e canzoni di lotta è stata preservata per le future generazioni.

Luisa Ronchini, nata a Bergamo nel 1933, si trasferisce a Venezia negli anni ‘60 dove lavora come ceramista. È in questo periodo che entra in contatto con un gruppo anarchico e scopre la libreria e galleria d’arte “Internazionale”, dove ascolta per la prima volta dischi di musica popolare. Da quel momento nasce un amore profondo per il patrimonio musicale veneziano, che la porta a intraprendere un’intensa attività di raccolta e interpretazione di canti tradizionali.

Con l’ausilio di un registratore a bobina sempre pronto, Luisa percorre le calli e i campielli della città, incontrando anziani, pescatori e impiraresse, e raccoglie circa 600 brani che altrimenti sarebbero andati perduti. La sua opera, che ha avuto anche il supporto dell’etichetta discografica I Dischi del Sole, ha reso possibile la conservazione di un tesoro musicale unico.

Grand Bazaar, a cura di Christian Gilardi avrà come ospite Chiara Ferrari, insegnante e giornalista specializzata in comunicazione storica (Università di Bologna), è coautrice del documentario storico Cantacronache 1958-1962: politica e protesta in musica (UniBo e Istituto Parri), ha pubblicato diversi libri tra i quali Politica e protesta in musica: da Cantacronache a Ivano Fossati (Unicopli) e Le donne del folk. Cantare gli ultimi. Dalle battaglie di ieri a quelle di oggi (Interno4 edizioni). Per Patria Indipendente, periodico ANPI nazionale, si occupa di musica folk, canzone politica, sociale, d’autore e d’autrice.

Le due puntate di Grand Bazaar tracceranno i momenti salienti della carriera di Luisa Ronchini, offrendo agli ascoltatori la possibilità di riscoprire le sue straordinarie registrazioni e di comprendere l’importanza di questo lavoro di raccolta, che ha rappresentato un vero e proprio atto di custodia e valorizzazione della cultura popolare veneziana.