Il giardino di Albert

50 anni di lince

In Svizzera la popolazione più numerosa dell’arco alpino

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Di: Alessandra Bonzi  

La storia della reintroduzione della lince è una storia di successo. Grazie al recupero dei boschi e al ritorno degli ungulati, agli inizi del XX secolo, in Svizzera, si erano ricreate le condizioni ecologiche necessarie a un suo ritorno. Per questo motivo, nel 1967 il Consiglio Federale prese la decisione di reintrodurre la lince in Svizzera. Le prime coppie di linci dei Carpazi furono liberate nel 1971 e tre anni più tardi, nel 1974, nella riserva naturale di Creux-du-Van, nel Canton Neuchâtel, di notte, lontano da occhi indiscreti e da telecamere, una coppia di animali originari della Slovacchia fu rilasciata nel bosco. A compiere questo gesto, Archibald Quartier, politico, naturalista, guardiacaccia del Canton Vaud e gran visionario, che per tutta la sua vita si è battuto per riportare nella regione la fauna presente un tempo: non solo la lince ma anche il lupo e l’orso.

Ma che animale è la lince? Come e dove vive? A che punto siamo con la sua reintroduzione? E come sta adesso? Ne parliamo con Gabriele Cozzi biologo e collaboratore scientifico dell’Ufficio Caccia e pesca per il dossier grandi predatori in Ticino. Insieme a Willy Geiger, invece, presidente di Pronatura Vallese, scopriremo qualche dettaglio in più sulla storia della reintroduzione della lince e conosceremo Archibald Quartier un po’ più da vicino.

La Svizzera ospita attualmente la popolazione di linci più numerosa dell’arco alpino (ad oggi sono circa 200 gli esemplari presenti in tutto il Paese). Dal 2000 al 2008 è stato attuato il progetto LUNO, il cui scopo era il trasferimento di linci dal Giura e dalle Alpi nordoccidentali nella Svizzera nordorientale. Qui si è attualmente insediata una popolazione stabile, che si espande in direzione della Svizzera centrale e dell’Austria.

Per conoscere la lince più da vicino, vi suggeriamo anche di guardare il documentario “Lynx” di Laurent Geslin, film proiettato qualche anno fa in Piazza Grande durante il festival del film di Locarno. Per realizzare “Lynx”, Laurent Geslin ha seguito una famiglia di linci per diverse stagioni, nell’arco di sei anni, tra il 2014 e il 2020.

Il risultato è un film straordinario ed è il primo in cui compaiono linci selvatiche.

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