La storia della reintroduzione della lince è una storia di successo: l’operazione aveva preso il via in Svizzera nel 1971 in seguito a una decisione del Consiglio federale. Tre anni più tardi, nella riserva naturale di Creux-du-Van, nel canton Neuchâtel, fu rilasciata una coppia di animali originari della Slovacchia. Oggi sono circa 200 gli esemplari presenti in tutto il Paese.
50 anni dalla reintroduzione della lince nel canton Neuchâtel (19h30, RTS, 05.11.2024)
Yves Bongard, responsabile della sezione neocastellana dell’associazione Avenir Loup Lynx Jura, rileva che all’epoca della reintroduzione, la lince faceva paura, ma oggi è stata fatta pace con l’animale, che è diventato un’attrattiva per la regione. “Non si ha paura della lince perché la si conosce, si è imparato ad ammirarla” sottolinea.
Al momento della reintroduzione, la popolazione non era stata informata, per evitare che il felino venisse cacciato e per non creare il panico. Il ritorno del predatore aveva comunque provocato delle preoccupazioni. Il passaggio dalla paura all’ammirazione ha richiesto tempo, sottolinea Bongard, con la presa di coscienza a un certo punto che la lince non è pericolosa, non crea problemi ed è affascinante.
Il ruolo di Archibald Quartier
Il ritorno della lince deve molto ad Archibald Quartier, politico, naturalista e guardiacaccia del canton Neuchâtel, che si è battuto per riportare nella regione la fauna presente un tempo nella regione, a partire dall’orso.
Politicamente però la reintroduzione dell’orso non aveva trovato sostegno, ma all’epoca c’era una volontà politica di riportare un predatore nei boschi, per permettere la loro rinascita. La ricrescita delle foreste era infatti resa difficile dall’eccessiva presenza di ungulati, che si nutrivano dei giovani germogli degli alberi.
La Confederazione, ai tempi, aveva deciso di reintrodurre la lince e spinto da questa volontà, Quartier ha deciso di riportare il predatore nel canton Neuchâtel.
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Notiziario 04.11.2024, 14:00
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