"Il nome della rosa" di Umberto Eco, Bompiani (dettaglio di copertina)
La Recensione

La trentaquattresima edizione del festival Milano Musica

Spazio alle nuove generazioni di compositori

  • 07.04.2025
  • 15 min
  • Franco Fabbri
  • bompiani.it
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È stato presentato al Teatro alla Scala di Milano il programma della trentaquattresima edizione del festival Milano Musica.
Il primo concerto, proprio alla Scala, è previsto per il 26 aprile, ma nel frattempo sono già iniziate le attività collaterali, con la proiezione di filmati relativi a due opere di Francesco Filidei. Compositore e organista nato a Pisa, diplomato a Firenze e poi trasferitosi e ancora diplomato a Parigi, Filidei è il protagonista e il dedicatario di questa edizione del festival, che coincide con la commissione da parte della Scala di un’opera basata sul Nome della rosa di Umberto Eco, con un libretto di Filidei e di Francesco Busellato, con la collaborazione di Hannah Dübgen e Carlo Pernigotti, e musica di Francesco Filidei. Andrà in scena il 27 aprile, con la regia di Damiano Micheletto e la direzione di Ingo Metzmacher e una notevole compagnia di canto. La direttrice del festival, Cecilia Balestra, ha insistito sul fatto che l’occasione della presentazione di un’opera nuova alla Scala forniva un appiglio irrinunciabile per disegnare il programma di quest’anno alla figura di Filidei. Ci saranno, quindi, concerti monografici, con solisti ed ensemble di particolare prestigio, e concerti nei quali al nome di Filidei si associano i nomi di altri compositori contemporanei, per lo più appartenenti alle generazioni più recenti. Ci sarà, sì, un omaggio a Salvatore Sciarrino, maestro di Filidei, e altri omaggi a Luciano Berio e a Pierre Boulez, nel centenario della nascita, ma rispetto alla storia dei festival di musica contemporanea dei decenni passati la presenza dei rappresentanti delle avanguardie degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del Novecento è molto minore. Spazio per i giovani? Sì, considerando comunque che la maturità di un compositore arriva (oggi, non ai tempi di Mozart) tra i quaranta e i cinquant’anni. Un programma stimolante, in ogni caso, del quale vale la pena di segnalare l’incontro alla Scala del 10 aprile tra Filidei e Gianluigi Mattietti, per parlare dell’opera basata sul romanzo di Eco.

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