"Son regina e sono amante" di Rosa Feolo, Cappella Neapolitana,
Pentatone (dettaglio di copertina)
La Recensione

Son regina e sono amante

Piccinni tra Napoli, Roma e Parigi

  • 11.04.2025
  • 15 min
  • Paolo Scarnecchia
  • pentatonemusic.com
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Anche se l’altisonante titolo di questo disco si riferisce a un’aria della Didone abbandonata di Niccolò Piccinni, Rosa Feolo accompagnata da Cappella Neapolitana diretta da Antonio Florio interpreta una selezione di melodie da varie opere del compositore, le quali rappresentano le tappe più importanti della sua carriera svolta principalmente tra Napoli, Roma e Parigi. Questo sguardo d’insieme permette di mettere in risalto la varietà della sua produzione che abbraccia sia l’opera buffa che l’opera seria, e nasce dall’intenzione di rievocare la dimensione intima e privata del fare musica in famiglia e il rapporto di Piccinni con la sua amata moglie Vincenza Sibilla, interprete vocale ideale del suo pensiero musicale.

Per questo piuttosto che reiterare soltanto i titoli più famosi di uno dei musicisti più importanti del Settecento, l’antologia privilegia la varietà che consente di poter ascoltare sia versi dei libretti di Metastasio con singole arie provenienti da Ciro riconosciuto e Artaserse, oltre che dalla Didone abbandonata, che di quelli in francese di Marmontel dalle tragédies lyriques Atys e Didon. Ma a conclusione del disco, c’è un brano che rappresenta più specificamente la scuola napoletana nella quale il compositore si era formato, forgiando il suo stile e la sua arte del canto che hanno segnato profondamente la storia dell’opera.

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