Alla Conferenza di Berlino del 1885 gli europei stabiliscono le regole per le future conquiste coloniali. Comincia la “Corsa all’Africa” e in pochi decenni l’intero continente viene diviso tra le maggiori potenze. Come spiega Cristiana Fiamingo, dietro le motivazioni umanitarie, e in particolare la lotta allo schiavismo, si nasconde una cieca volontà di sfruttamento e una visione della società africana impregnata di razzismo. Il Congo, concesso a Leopoldo II del Belgio proprio nella Conferenza di Berlino, è uno dei capitoli più oscuri della storia coloniale e il coerente sviluppo di questi principi: i nativi sono brutalmente sfruttati nella raccolta del caucciù e nella caccia agli elefanti per l’avorio, causando milioni di morti. La decolonizzazione negli anni Sessanta del Novecento apre indubbiamente una pagina nuova nei rapporti tra Europa e Africa, secondo Valeria Deplano, ma l’eredità coloniale sopravvive anche nei tempi nuovi, soprattutto nella mentalità. Anche per questo Marco Trovato sottolinea l’urgenza di conoscere meglio le diverse realtà dell’Africa contemporanea: un continente giovane, dinamico, rivolto al futuro.
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