In Georgia da oltre cento giorni i manifestanti sono in piazza per contestare l’illegittimità delle scorse elezioni di novembre che hanno visto nuovamente vincere il partito “Sogno Georgiano”. Una resistenza civile che continua nonostante repressioni e arresti.
Uno stallo politico che sta bloccando il paese e il suo governo, sempre più lontano dall’Europa e sempre più vicino a Mosca.
A sostenere le proteste anche la presidente Salomé Zourabichvili, che ha visto scadere il suo mandato lo scorso dicembre ma non ha riconosciuto il suo successore, Mikheil Q’avelashvili. La incontriamo in esclusiva a Tbilisi
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