Piero della Francesca, Battesimo di Cristo (particolare), 1450-60
Moby Dick

Il senso del sacro

di Clara Caverzasio e Michela Daghini

  • 24.11.2018
  • 2 h
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L’esperienza del sacro ha attraversato le culture dalla notte dei tempi. Dalle pitture rupestri del Paleolitico alle cosmogonie delle religioni indoeuropee fino alla desacralizzazione, o rimozione del sacro, in atto nella civiltà contemporanea, come una sorta di fiume carsico ha attraversato la storia dell’umanità. Ma come e perché nasce questa esperienza, questa percezione di una dimensione altra, più grande, che forse può suscitare fascinazione ma anche timore e muove alla celebrazione secondo le più molteplici ritualità? È solo frutto di un bisogno biologico e sociale, come affermano alcuni scienziati, soprattutto evoluzionisti, in quanto le credenze religiose svolgono una funzione sociale adattativa? È irrazionale o è invece segno di retto esercizio della ragione, come affermava Norberto Bobbio? Secondo il genetista Edoardo Boncinelli il sacro sarebbe addirittura l’ostacolo più grande sul cammino del pensiero. Su questi temi ruoterà il dibattito che vi propone la puntata di "Moby Dick" di sabato 24 novembre con Gabriella Caramore, scrittrice e già docente di religione e Comunicazione a La Sapienza di Roma, autrice del recente saggio "Croce e resurrezione", scritto assieme a Maurizio Ciampa, per il Mulino; il filosofo e teologo Markus Krienke, professore di Filosofia moderna e di etica sociale alla Facoltà di Teologia di Lugano; e il filosofo della scienza Armando Massarenti, autore tra gli altri di "Istruzioni per rendersi felici. Come il pensiero antico salverà gli spiriti moderni"; "La scienza fa bene (se conosci le istruzioni)".

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