Dalla notte dei tempi, il viaggio per mare è metafora della vita. Viaggi pericolosi, burrascosi. Viaggi- come la vita-, da affrontare per far fiorire il sogno di una esistenza degna di essere vissuta, perché la terra d’origine non la permette più. Una riflessione concreta ma anche metaforica sul viaggio e l’approdo in un “porto sicuro”, sarà al centro della nuova puntata di “Moby Dick”, ispirata all’edizione in corso di ChiassoLetteraria, Festival internazionale di letteratura, che al Porti dedica la sua sedicesima edizione.
Tutti abbiamo bisogno di un porto; sia esso un paese, una casa, una persona che ci capisce. Ma quali le difficoltà di approdare in un porto sicuro? Quali le regole del diritto nautico internazionale, quelle dei singoli stati di fronte all’emergenza migratoria, per mare e per terra - accresciuta in queste ultime settimane dal dramma della guerra in Ucraina?
Anna Pianezzola ne parla sabato con la filosofa Francesca Rigotti, l’attivista e giurista Gabriela Giuria e la “capitana coraggiosa” Carola Rackete assurta a simbolo per le giovani generazioni di attivisti per i diritti umani per aver infranto il “muro invisibile” nel Mediterraneo per approdare imperiosamente al porto italiano di Lampedusa.
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