Il suo approccio all’arte dei suoni è raffinato, innovativo e non convenzionale. Giovanni Antonini, flautista e direttore d’orchestra è oggi tra gli interpreti più apprezzati del mondo della musica antica ma non solo. Il suo nome è indissolubilmente legato a quello de Il Giardino Armonico, ensemble, ormai prossimo al traguardo dei 40 anni (fondato nel 1985), specializzato nella prassi esecutiva del XVII e XVIII secolo su strumenti originali. Antonini è inoltre direttore artistico del Festival Wratislavia Cantans in Polonia e direttore principale ospite della Kammerorchester Basel. Ma anche direttore artistico del progetto Haydn2032, che vede Il Giardino Armonico e Kammerorchester Basel impegnati nell’esecuzione e registrazione dell’integrale delle sinfonie di Franz Joseph Haydn entro il 300° anniversario della nascita del compositore. Risale inoltre allo scorso ottobre la notizia del conferimento a Il Giardino Armonico del celebre premio tedesco Opus Klassik per la categoria Concert recording of the year per il cd Deutsche Grammophon Vivaldi Concerto for 4 Mandolins, solista Avi Avital e Instrumentalist of the year per Isabelle Faust con il cd Pietro Antonio Locatelli. Il virtuoso, il poeta, harmonia mundi. Abbiamo incontrato Giovanni Antonini, nella sua Milano, a pochi giorni dall’inizio delle prove per la tournée in Giappone e Corea, appena conclusa, che lo ha visto interprete, alla guida de Il Giardino Armonico, dei concerti per violino di Wolfgang Amadeus Mozart con solista Isabelle Faust…
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