berlino 1936, Jesse Owens e Luz Long
Nella tana del bianconiglio

“Berlino 1936”

Quell’abbraccio all’Olympiastadion

  • Imago Images
  • 07.09.2024
  • 13 min
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Di: Letizia Bolzani 

l 4 agosto 1936 due atleti si sfidano nel salto in lungo sul prato dell’Olympiastadion di Berlino.
Uno è biondo, occhi azzurri, il prototipo della “razza ariana”, cresciuto a Lipsia tra gli agi. L’altro è nero, afroamericano, cresciuto in una baracca in Alabama. Loro sono Luz Long e Jesse Owens e quelle sono le Olimpiadi che per Hitler dovevano costituire un’occasione senza precedenti per la propaganda dell’ideologia. Ma accadde qualcosa di sorprendente: Luz non solo aiutò l’avversario con consigli tecnici, ma fu il primo ad esultare per la sua vittoria, abbracciandolo e facendo con lui, a braccetto, il giro del campo. Due ragazzi che ridevano insieme, felici, e che non avrebbero potuto essere più diversi. La loro amicizia durò ben oltre le Olimpiadi, e anche oltre il tempo della vita, diventando un’icona di coraggio civile e di capacità di ascoltare il cuore. In un romanzo intenso e commovente, Berlino 1936 (Edizioni San Paolo), Giuseppe Assandri, che sarà ospite di questa puntata, ce ne racconta la vicenda, dall’infanzia dei due atleti, all’incontro fatidico, fino a ciò che accadrà loro dopo le Olimpiadi. Un periodo nevralgico del Novecento attraverso gli occhi dei due campioni.

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