Oggi, la storia

C’era una volta l’Orient Express

Rete Due, lunedì 9 giugno, 07:05

  • 9 giugno 2014, 09:05
Mostra, Il était une fois l'Orient Express, Institut du mond arabe
  • © Malika Favre , courtesy: www.imarabe.org

Oggi la storia 09.06.14

Oggi, la storia 09.06.2014, 07:05

Una mostra da poco inaugurata a Parigi, non per caso all’Institut du monde arabe, permette ai visitatori di ripercorrere passo dopo passo la storia del famoso Orient Express, il treno di lusso che a partire dal 1889 univa Parigi – Gare de l’Est - a Istanbul in poco più di 67 ore. La linea ha avuto una storia quasi centenaria, essendo stata soppressa nel non lontano 1979.

Nel suo percorso, il treno attraversava una dozzina di stati e - fino alla prima guerra mondiale - la rete s’infittirà toccando città come Londra, Bruxelles, Berlino, Monaco, Salisburgo e Vienna. Queste erano collegate non solo con la capitale turca, ma anche con città quali Belgrado, Sofia e Budapest.

Questo sviluppo faceva parte dei grandi investimenti intrapresi nei diversi paesi europei per estendere la rete ferroviaria nazionale, in funzione anche di permettere collegamenti internazionali più veloci. Si pensi ad esempio, per parlare di casa nostra, all’importanza della costruzione dell’asse del San Gottardo per il traffico tra il nord e il sud d’Europa: la linea ferroviaria - nata dallo sforzo comune e dagli investimenti di Svizzera, Italia e Germania – data anch’essa del 1882.

L’Orient Express è stato dunque il risultato dello sforzo comune di compagnie francesi, tedesche, austriache e rumene, ciascuna impegnata nella costruzione del tratto di linea nazionale.

Uno degli aspetti che rendeva questo treno attraente, oltre al fatto di essere un treno di lusso, era proprio lo sforzo intrapreso da parte di tutti i partecipanti all’impresa per limitare il più possibile le interruzioni del viaggio e permettere così un tempo di percorrenza molto più breve rispetto alle linee normali.

Inoltre, il fatto di rendere accessibili luoghi prima difficilmente raggiungibili ha favorito lo sviluppo di località turistiche come l’austriaco Salzkammergut, che durante l’Ottocento divenne una tra le mete di vacanza preferite della casa d’Austria, e in particolare di Francesco Giuseppe e di sua moglie, la principessa Elisabetta, meglio conosciuta come Sissi, i quali soggiornavano regolarmente nella loro villa biedermeier a Bad Ischl.

Il traffico internazionale tra est e ovest venne ovviamente interrotto durante la prima guerra mondiale, per poi essere ripreso dopo la conferenza di pace di Parigi del 1919.

L’Orient Express mi sembra una bella metafora dell’Europa contemporanea, un’Europa che è in cerca d’identità e che non deve dimenticare di cercare le proprie origini anche guardando a Est.
Simona Boscani Leoni

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