Il ciclo produttivo 2024 del Luzerner Theater si è concluso con una nuova originalissima produzione del Fledermaus firmata dal regista Markus Bohte; una scelta non casuale, poiché l’opera di Johann Strauss II è tradizionalmente legata alle festività di Capodanno, specialmente a Vienna - città da cui ci arriva la cartolina di Nicola Cattò - dove viene ripresa rigorosamente ogni 1° gennaio. La musica frizzantissima di Strauss, in questo caso diretta da Jonathan Bloxham alla testa della Luzerner Sinfonieorchester, è il veicolo ideale per una trama che esplode nella festa in maschera del secondo atto, ma riesce anche a guidare la coppia di protagonisti attraverso un processo di rinascita e riscoperta dell’amor coniugale, come ci racconta Lalitha Del Parente che ha assistito alla prémiere per il Ridotto. Di rinascita e di cicli di rigenerazione parliamo, però, anche con Marina Viotti, che abbiamo incontrato a Lugano poco prima del concerto di San Silvestro dell’OSI. Il mezzosoprano ginevrino ha, infatti, da poco dato alle stampe per i tipi di NAIVE un nuovo CD intitolato Melankhôlia: In Darkness Through The Light, un resoconto in musica del suo processo di guarigione da un tumore al sistema linfatico.
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