Richard Wagner
Ridotto dell'opera

“Wagner, il cane e il pappagallo”

Una prima wagneriana più o meno filologica, una nuova monografia su Wagner 

  • Ieri
  • 53 min
  • Paolo Borgonovo
  • Imago Images
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È tutta wagneriana la puntata di oggi, a partire dalla recensione, curata dallo stesso Paolo Borgonovo, relativa alla première, del 19 febbraio scorso, della nuova produzione di Rheingold all’opera di Montecarlo. Un appuntamento interessante per molti motivi, tra cui: la regia di Davide Livermore, artista fantasioso e visionario; l’orchestra “Les Musiciens du Princes”, compagine di strumentisti solitamente dediti alla musica barocca e classica con strumenti antichi (di fatto questa è la prima esecuzione scenica di un’opera di Wagner con strumenti originali); la direzione di Gianluca Capuano, musicista dal variopinto curriculum che, dopo essersi fatto conoscere come specialista di musica barocca (esperto di Carissimi), è diventato il direttore prediletto di Cecilia Bartoli (dal Settecento a Bellini), qui alla sua prima direzione wagneriana in assoluto. Richard Wagner, il cane e il pappagallo è invece il titolo di una recente monografia, a firma di Valerio Vicari per Edizioni ETS, di cui parleremo nella seconda parte della puntata, un volume che intende raccontare ai lettori italiani l’avventurosa vita del compositore. Tra i due blocchi, una nibelungica cartolina firmata da Nicola Cattò – ovviamente da Bayreuth.
 

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