Va in scena al Grand Théâtre de Genève una nuova produzione della Salome di Richard Strauss firmata da Kornél Mundruczó e diretta da Jukka-Pekka Saraste. La principessa assetata di sangue raccontata da Oscar Wilde è il simbolo, nella sua versione operistica, della decadenza di un mondo in cui il senso del proibito si svuota della reale funzione censoria, ma permane per garantire il godimento della trasgressione – ultimo baluardo della sensazione di esistere - come ci racconta il professor Federico Lazzaro - musicologo dell’Università di Friburgo - che ha assistito alla prima di Ginevra. Proprio da Ginevra, nell’intervallo, ci arriva la cartolina di Sabrina Faller. Di funzioni del proibito e di principesse sanguinarie si parla, però, anche nella seconda parte della trasmissione attraverso l’analisi delle favole di Carlo Gozzi - autore amatissimo dai librettisti d’opera – soprattutto per merito della sua Turandotte -, come ci svelano Camillo Faverzani e Paola Ranzini, curatori di un poderoso volume pubblicato da LIM ed intitolato Musica ed estetica del fiabesco. Il teatro di Carlo Gozzi e l’opera lirica.
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