Una fotografia scattata a Pisa durante la Prima guerra mondiale documenta il lungo viaggio, in fuga dai bombardamenti di Venezia, cui fu costretto un capolavoro indiscusso del Rinascimento: L’Assunta di Tiziano. Protetta da un’enorme cassa di legno, la grande pala viene trasportata su un carro trainato da buoi davanti alla stazione di Pisa. Questa è una delle tante immagini che raccontano le misure d’emergenza adottate in Italia durante le due guerre mondiali. In un contesto in cui non esistevano norme e strategie adeguate alla protezione del patrimonio culturale.
Solo nel maggio del 1954 viene firmata all’Aja la Convenzione per la tutela dei beni culturali in caso di conflitto armato. Ratificata dalla Svizzera nel 1962, la Convezione resta tuttora la fonte normativa primaria per la salvaguardia dei beni culturali in tempo di guerra.
Ma qual è la sua effettiva efficacia oggi? “La tutela dei beni culturali nei conflitti armati. I 70 anni della Convenzione dell’Aja cita il titolo dell’evento organizzato dall’Associazione storiche e storici dell’arte della Svizzera italiana per il 30 novembre, evento che ci offre lo spunto per parlare di «arte in assetto di guerra».
Ospiti: Dario Jucker, avvocato esperto del diritto dell’arte e moderatore dell’evento.
Elena Franchi, professoressa ordinaria all’Università di Trento, esperta di storia greca, antropologia e conflitti di confine.
Teresa Beracci, sociologa e articolista, autrice di una ricerca sul tema «Il patrimonio culturale nei conflitti armati».
L’inserto di questa puntata ci dà la possibilità di approfondire il tema con una visita al Museo d’arte e di storia di Ginevra dove è in corso la mostra Patrimonio in pericolo, Lou Lepori ha incontrato Béatrice Blandin, conservatrice della sezione di Archeologia del museo.
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