Veduta dell’allestimento con:
Voci dipinte

L’arte di scrivere sull’arte

Da Arcangeli a Testori, il magistero longhiano nella critica d’arte del secondo Dopoguerra in Italia

  • Ieri
  • 55 min
  • Emanuela Burgazzoli
  • Museo d’arte di Mendrisio
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Una storia di arte e di poesia è il titolo della mostra che propone il Museo d’arte di Mendrisio: un progetto ambizioso e originale costruito attorno a otto figure di critici d’arte letterati e poeti italiani della seconda metà del Novecento, che incarnano ognuno con il proprio stile quella particolare capacità creativa di reinventare con la parola l’immagine pittorica e plastica. Il percorso espositivo propone un dialogo serrato tra Arcangeli, Bertolucci, Biamonti, Isella, Orelli, Sereni, Tassi e Testori e i loro artisti prediletti, in un percorso che affianca le opere d’arte – da Bacon a Cucchi, da Genucchi a Fautrier, da Morlotti a Guccione, da Valenti a Burri – e le citazioni tratte dai loro scritti. Ma che cosa accomuna questi critici-scrittori e che cosa è rimasto di quella critica d’arte così lontana dallo specialismo e dalla settorialità? Ne parleremo a Voci dipinte insieme al curatore dell’esposizione Simone Soldini e allo storico e critico d’arte Claudio Spadoni.

Per la mostra della settimana andremo al Kunstmuseum di Berna per la prima grande retrospettiva svizzera dedicata a Carol Rama, l’artista torinese che ha aperto la strada all’arte femminista di oggi, autrice di un corpus di opere sperimentali e radicali.

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