Sempre più spesso capita che entrando in un museo ci si trovi di fronte a proposte di esperienze immersive grazie alla realtà virtuale o a esposizioni con opere visibili soltanto se attivate grazie a un codice QR. Le tecnologie di realtà aumentata e realtà virtuale sono nate in altri ambiti e con altri scopi, ma da qualche decennio gli artisti se ne sono appropriati per creare opere che richiedono la partecipazione attiva degli spettatori-fruitori. Grazie a queste nuove tecnologie è possibile esplorare nuovi mondi, compiere viaggi nel tempo, assumere altre identità: l’intento di queste opere ubique e immateriali è esercitare un certo attivismo politico e stimolare una riflessione critica sulla società e sul ruolo dei media. Realtà virtuale e realtà aumentata stanno vivendo oggi una nuova primavera, tornando anche al centro degli studi accademici. A Voci dipinte ospiti le ricercatrici Elisabetta Modena e Sofia Pirandello, autrici di due recenti saggi sul tema.
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