Il Compact Disc ha appena compiuto quarant’anni. La prima uscita del supporto, infatti, risale all’ottobre del 1982, in Giappone, mentre negli Stati Uniti e in Europa è stato commercializzato a partire dal marzo del 1983.
Un anniversario dilatato, quindi. Dopo una prima fase di crescita lenta, contrastata sia dalla concorrenza delle musicassette e degli album analogici (i “vinili”, come vengono chiamati oggi), sia dall’incertezza delle case discografiche e dei consumatori, il CD si è affermato come il dominatore del mercato, fino all’inizio del nuovo secolo. Poi le vendite hanno cominciato a declinare, prima sotto la spinta dello scambio di file mp3, e poi sotto i colpi delle piattaforme di streaming.
Dato quasi per morto, il supporto digitale ha però mantenuto una modesta presenza sul mercato, affiancato dalla crescita del risorto “vinile”.
Ora sui social media ricomincia a fiorire il dibattito che aveva salutato i primi anni di vita del CD: quale supporto suona meglio? Il CD o il “vinile”?
Claudio Farinone e Giovanni Conti ne parlano con il musicologo e musicista Franco Fabbri e l'esperto di alta fedeltà Enzo Carlucci.
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