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A sua insaputa

In Francia, l’orribile serie di stupri subita da una donna che veniva sedata dal marito

  • Keystone
  • 08.10.2024
  • 30 min
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Gisèle è una signora di 71 anni, madre e nonna. È una donna “normale”, che ha condiviso la propria vita per oltre 50 anni con un uomo “normale”. Il 2 novembre di 4 anni fa viene convocata al commissariato dove gli agenti le mostrano delle immagini. È lei, inerme, sul letto. La stanno violentando. Scopre così che per 11 anni suo marito, Dominique Pelicot, l’ha drogata e fatta stuprare da almeno 83 uomini, 51 dei quali identificati e arrestati.

L’orrore di questa vicenda è emerso totalmente quando Gisèle ha deciso che il processo che vede imputati il marito e una parte degli uomini che hanno abusato di lei, fosse tenuto a porte aperte. “Perché la vergogna cambi lato”, ha detto. Lei, Gisèle, vittima di ripetute violenze, non deve vergognarsi di nulla. Sono loro, gli uomini che l’hanno violentata incosciente, il marito che ha organizzato e filmato tutto, che devono vergognarsi!

Questo processo - che durerà mesi – ha scosso la Francia, confrontata con quella che è stata definita – per citare Hannah Arendt – “la banalità del male”: uomini ordinari sono stati capaci di gesti terribili. E – a processo – non si sentono colpevoli. Nelle ultime settimane ci sono state varie manifestazioni di piazza, in solidarietà a Gisèle. Dibattiti e discussioni nei quali ci si interroga come sia stato possibile. Ancora sabato scorso, 5 ottobre, si è tenuta una marcia bianca a Mazan, paesino di poco meno di 6mila abitanti in cui Gisèle viveva con quello che ormai è il suo ex marito, e dove vivevano anche vari suoi stupratori...

Per capire se e quanto questo processo potrà rivelarsi “storico”, cosa comporta per le vittime di violenza e per chi la perpetra, avremo ospiti:
Annalisa Cappellini, giornalista, Parigi
Lorella Bertani, avvocata di Ginevra, specialista di violenza femminile
Stefano Ciccone, sociologo, tra i fondatori di Maschile Plurale: una rete di uomini impegnati contro la violenza maschile verso le donne e contro gli stereotipi di genere

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