A volte ritornano... Qui non racconti dell’orrore, ma una tassa: la tassa di collegamento, conosciuta anche come “tassa sui posteggi”, che oggi torna sui banchi del Gran Consiglio ticinese. Tassa orribile “a prescindere” per certuni, tassa che per altri saprebbe favorire una mobilità più sostenibile, fu approvata nel 2015, osteggiata da un referendum, confermata di misura alle urne nel 2016 (50.7 percento di sì), ma non è mai entrata in vigore. Perché fu inizialmente sospesa in seguito a ricorsi al Tribunale federale, poi a causa della pandemia, infine in conseguenza a un’iniziativa popolare che ne chiedeva l’abrogazione. È su questa iniziativa, sostenuta da Udc, Plr e Centro, che Il Gran Consiglio dovrà pronunciarsi. E su un controprogetto elaborato dal Governo: una versione “light” della tassa, che non colpirebbe più i parcheggi dei centri commerciali e delle aziende con meno di 50 posteggi. Se passa il “sì” all’iniziativa, la tassa viene abrogata, fondamentalmente dai deputati di quegli stessi partiti che avevano chiesto la verifica popolare nel 2016. Se passa il “sì” al controprogetto e se l’iniziativa non verrà ritirata, si torna alle urne. C’è chi denuncia un democrazia diretta un po’ bistrattata. Ne discutiamo con:
Ivo Durisch, capogruppo PS nel Gran Consiglio ticinese
Gianmaria Frapolli, vicecoordinatore della Lega dei Ticinesi
Piero Marchesi, presidente UDC Ticino
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