Non passa giorno senza registrare dal Nord Italia il grido d’allarme di imprenditori e ospedali a caccia di figure qualificate e di infermieri professionali. Se nel Bel Paese è sempre più difficile trovare mano d’opera specializzata, nelle regioni che confinano con la Svizzera la missione diventa quasi impossibile. E non è un caso se il numero dei frontalieri è in continua crescita.
Secondo le cifre pubblicate dall'Ufficio federale di statistica parliamo a livello nazionale di una crescita del 6,1%, per un totale di 380'821 frontalieri: un dato che corrisponde al 7,3% percento di tutte le persone occupate in Svizzera. Tra la fine del 2017 e la fine del 2022, i frontalieri sono aumentati di 59'700 unità, determinando una crescita del 18,6%. Nei Grigioni la situazione è stabile: a fine 2022 si registravano 8'637 frontalieri, solo 20 in più del dato 2021.
Ma le cose, sempre che l’accordo fiscale tra Svizzera e Italia verrà definitivamente ratificato, potrebbero cambiare, e in questa edizione ne discutiamo con Giangiorgio Gargantini, segretario regionale del sindacato Unia - Ticino e Moesa.
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