Olio extravergine, biologico, di montagna, 100% Valposchiavo. Un sogno si avvera a sud del Bernina dove il cambiamento climatico consente di far convivere le palme e gli ulivi con le selve castanili.
A Brusio, a 800 metri di quota sono stati recuperati diversi terrazzamenti con i loro muri a secco e sono stati piantumati ulivi di tre tipologie che ogni anno si caricano sempre più di frutti. Oggi sono 300 le piante, ma in un futuro prossimo potrebbero diventare almeno 1000. Da quest’anno, poi, a Campascio, la piccola frazione di Brusio, è arrivato anche un modernissimo frantoio a completare una filiera di nicchia sì, ma molto promettente. Il merito va a Tiziano Iseppi e a Nicolò Paganini, i due produttori che hanno creduto in questo progetto nel quale hanno investito i profitti dei premi che hanno conquistato grazie al lavoro svolto in agricoltura.
Quest’anno sono stati ottenuti circa 120 litri di olio evo - lo hanno chiamato “Prodigio di Sant’Agata - che proprio per le esigue quantità è in pratica già tutto prenotato. L’obbiettivo è di decuplicare la produzione e di creare una filiera redditizia sotto tutti i punti di vista, compreso quello del paesaggio. Si sta inoltre lavorando ad un accordo transfrontaliero per consentire ai valtellinesi proprietari di uliveti di esportare il loro raccolto e di riportare a casa latte di olio. A detta di esperti, l’olio prodotto a Brusio è di ottima qualità.
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