La storia si può leggere anche attraverso le monete. E quando a ricostruirla è un esperto si apre un mondo un mondo affascinante. È la storia che raccontano ad esempio le monete trivulziane, coniate in Mesolcina a cavallo tra il 15esimo e il 16 esimo secolo dal condottiere Gian Giacomo Trivulzio e dal nipote Gian Francesco. Perché proprio in Mesolcina? E come mai ebbero il privilegio di battere moneta? Domande che abbiamo posto a Marino Viganò, direttore della fondazione Trivulzio di Milano, in occasione di una serata svoltasi sabato scorso. organizzata dal centro culturale di Soazza in collaborazione con il circolo numismatico ticinese.
Una curiosità: Marino Viganò, analizzando l’organizzazione territoriale dell’attuale Canton Grigioni durante il Rinascimento ipotizza un inedito e convincente etimo del termine Graubünden. Un’origine del termine che nulla ha a che fare con il colore grigio.
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