Fino agli settanta del 20esimo secolo il contrabbando è stato uno delle risorse economiche principali della zona a ridosso del confine a sud delle Alpi. Valtellina e Valposchiavo hanno infatti beneficiato a piene mani dalla possibilità di esportare o importare merci illegalmente. I punti di attraversamento erano molteplici e la rete di sentieri che collegavano Tirano a Brusio era fittissima. Proprio di recente è stato ripercorso il Sentiero del Contrabbando che i protagonisti dell’epoca (ex contrabbandieri ed ex guardie di confine e finanzieri) hanno ripristinato proprio per raccontare quel periodo storico che vide due “eserciti” fronteggiarsi senza esclusione di colpi: da un lato gli spalloni, dall’altro gli “sgarba-sacc” letteralmente “strappa sacchi”, ossia le “bricolle” che - cariche di caffè o sigarette - potevano arrivare a pesare anche 35 chilogrammi. La Valposchiavo proprio di recente ha dedicato un festival al contrabbando toccando tutti i vari aspetti di questo fenomeno, anche quelli più culturali e meno noti. Le Voci del Grigioni Italiano hanno voluto dedicare un approfondimento a questo tema coinvolgendo più voci: Severino Passini, ex guardia di confine, Giovanna e Giuseppe Bombardieri - zia e nipote, entrambi ex spalloni -, Ercole Ricci, finanziere in pensione e Andrea Paganini, scrittore e docente poschiavino che all'argomento sta dedicando una ricerca.
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