Anna Erhard ha intrapreso un percorso di riduzione che si è concretizzato nell’ultimo album “Botanical Garden”(2024 Radicalis), co-prodotto anche questa volta dal produttore tedesco Pola Roy.
La cantautrice basilese, acuta e originale osservatrice che vive a Berlino da tanti anni, aveva iniziato scrivendo e cantando di temi universali per poi ridurre, condensare e arrivare “alla cosa più piccola possibile”.
Nella sua nuova musica, da cui traspare un personale senso dell’assurdo, Anna Erhard smantella i costumi sociali, svela i paradossi delle frustrazioni di tutti i giorni e celebra le piccole cose della vita. Lo fa con leggerezza ed empatia, conversando in modo bizzarro con gli amici, in un’atmosfera musicale apparentemente cool ma che, in verità, cela ricercatezza e sofisticazione, tutte da sentire negli arrangiamenti delle nove canzoni che compongono “Botanical Garden”.
Sandra Romano ha raggiunto Anna Erhard a Berlino e la chiacchierata è partita dalla libertà, quella che la metropoli tedesca offre alla cultura underground.
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