Se in Svizzera diverse proposte, iniziative e mozioni sulla contraccezione gratuita non hanno mai ricevuto l’approvazione della maggioranza parlamentare, in Italia, invece, le pillole saranno gratuite per le donne di tutte le fasce di età. L'AIFA, l'Agenzia italiana del farmaco, ha dato recentemente il suo nulla osta, con un costo totale per le casse dello Stato stimato in circa 140 milioni di euro l'anno. La medesima misura si applicherà anche alla profilassi pre-esposizione contro il virus dell'HIV. Per rendere la contraccezione gratuita in Italia sono stati valutati i prodotti meno cari, all'interno di tre categorie di farmaci contraccettivi, individuati e divisi per generazione. In Italia c'è uno scarso ricorso alla contraccezione e con questa misura le autorità sperano che ora la situazione potrà cambiare perché il provvedimento consentirà di ampliare l'accesso anche a coloro che magari, finora, rinunciavano considerando il costo eccessivo. Secondo voi la contraccezione è una questione privata o è anche una questione pubblica? È una scelta condivisibile quella italiana? Anche nel nostro Paese si dovrebbe rendere gratuita la contraccezione per le donne di tutte le fasce di età? Dovrebbero essere le casse malati a finanziare le pillole anticoncezionali da assumere per via orale? Le donne che vogliono evitare il rischio di una gravidanza indesiderata devono pagare dai 15 ai 25 franchi al mese se desiderano la pillola anticoncezionale oppure dai 500 ai 700 franchi se optano per una spirale ormonale. Allargando il discorso, la gratuità dovrebbe valere per tutti i metodi contraccettivi, preservativi compresi, anche per ridurre il rischio di malattie sessualmente trasmissibili?

Ne parliamo con voi nella puntata odierna

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È ospite:

Dr.ssa Begoña Lipp von Wattenwyl, medico caposervizio di Ginecologia e Ostetricia presso l’Ospedale Regionale Bellinzona e Valli e docente alla Facoltà di scienze biomediche presso l’Università della Svizzera italiana (USI)