Secondo voi il vino analcolico (o dealcolato) è una nuova e interessante frontiera del consumo; un’ottima alternativa al vino tradizionale in un mercato parallelo che sta avanzando sempre di più fra potenziali amanti di un “rosso” più leggero; oppure un tradimento a una lunghissima tradizione? In sintesi: il vino senz’alcol, che proprio negli scorsi giorni è pure sbarcato a Vinitaly, l’importante Salone internazionale dei vini e dei distillati che ha avuto luogo a Verona, può davvero definirsi e chiamarsi “vino”? Che cosa è in realtà il vino dealcolato? Come si ottiene e come si produce? Quali sono i benefici rispetto al vino classico? Quale gusto ha? Vi sono anche degli additivi aggiuntivi che potrebbero essere dannosi per la salute? Quali sono i suoi costi di produzione e i prezzi per bottiglia? Per quanto riguarda la Svizzera sappiamo che la domanda di vino analcolico è in aumento ed è una tendenza in crescita anche se il costoso processo di produzione rimane ancora un ostacolo per i viticoltori elvetici. Su questo ancora giovane derivato del vino, che molti però non vorrebbero chiamarlo vino ma che sembra sempre più attirare delle nicchie di mercato di persone che per svariate ragioni non desiderano bere bevande alcoliche, ci soffermiamo nella puntata odierna con voi e con un esperto; come sempre ci potete raggiungere con le vostre opinioni e i vostri commenti in diretta telefonica allo 0848 03 08 08 oppure via Wathsapp allo 076 321 11 13.
È ospite:
Martin Foradori, proprietario della Tenuta Hofstätter, in provincia di Bolzano
Andrea Conconi, già direttore di Ticinowine
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703909