Poca, pochissima, neve in molte stazioni sciistiche e grandi incognite su un futuro che sembra delinearsi verso delle difficoltà in crescente aumento: fino a quando la Coppa del Mondo di sci potrà andare avanti in queste condizioni? Abbiamo visto tutti il paesaggio, quasi estivo, di Adelboden in occasione delle gare della scorso fine settimana e le immagini ci hanno spinto a riflettere sulla sostenibilità degli sport invernali: è giusto che le stazioni sciistiche facciano di tutto pur di garantire un minimo di neve per permettere agli sciatori, siano essi professionisti o semplici appassionati, di praticare una disciplina che si sta confrontando con i sempre più preoccupanti cambiamenti climatici e meteorologici? Siete favorevoli o contrari alle soluzioni -forse un po’ estreme come gli elicotteri che trasportano la neve o il massiccio utilizzo dei cannoni da neve artificiale- per rimediare alla mancanza di “materia prima”? È chiaro, in gioco vi sono diversi interessi, tutti comprensibilmente legittimi: da quelli turistici a quelli legati agli indotti economici delle molte località che vivono anche e soprattutto di sci, passando dagli aspetti ambientali ed energetici. E se pensiamo al futuro degli impianti sciistici della Svizzera italiana, situati a base altitudini, il discorso è più che mai d’attualità.
Dite la vostra oggi a Controcorrente, telefonandoci allo 0848 03 08 08
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703909