gender * (asterisco)
Controcorrente

La lingua inclusiva e l’obbligo dell’asterisco: siete tutt* d’accordo?

Di Antonio Bolzani

  • 12.02.2024
  • 42 min
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Siete tutt* d’accordo sull’obbligo dell’asterisco, per evitare discriminazioni, nelle comunicazioni istituzionali e nei documenti ufficiali delle amministrazioni pubbliche? Le forme inclusive e rispettose dei generi possono e devono affermarsi attraverso l’estensione del loro uso da parte dei parlanti e degli scriventi di una lingua o vanno imposte dall’alto (da autorità politiche e accademiche)? Di linguaggio inclusivo, schwa e asterischi ci occupiamo oggi; dite la vostra in diretta telefonica, allo 0848 03 08 08; oppure scriveteci via Wathsapp allo 076 321 11 13. Ritorniamo su un tema che a scadenze sempre più regolari ritorna di grande attualità. Nella città di Zurigo, ad esempio, prossimamente si voterà sull’abolizione dell’asterisco inclusivo introdotto il 1 giugno del 2022 in tutte le pubblicazioni dell’amministrazione cittadina per evitare discriminazioni: in pratica a Zurigo per i documenti dell’amministrazione comunale vige l’obbligo dell’asterisco nei plurali riferiti a persone. L’esecutivo cittadino ha così autorizzato l’uso dell’asterisco *, come desinenza di genere neutro per meglio includere anche persone trans e non binarie. Da allora l’amministrazione della città sulla Limmat lo utilizza in tutti i suoi testi. In seguito a questa decisione, venne subito lanciata un’iniziativa “Tschüss Genderstern!” (“Addio asterisco inclusivo!”), lanciata da una deputata UDC, che raccolse 3’800 firme sulle 3’000 necessarie per la votazione comunale. Il Consiglio comunale di Zurigo ha recentemente bocciato l’iniziativa, rimanendo sulla scelta del Municipio, e così si dovrà andare a votare. Per gli iniziativisti, questo segno ha un significato “politico” e il suo utilizzo da parte delle autorità rappresenta un “abuso”. Un esempio: se in precedenza per indicare cittadine e cittadini era utilizzata la tipografia inclusiva ma binaria “BürgerInnen”, si è ora passati a “Bürger*innen”. Si può proprio affermare che a Zurigo l’asterisco non mette d’accordo tutt* e quindi sarà la popolazione che deciderà, in votazione, sul simbolo per l’inclusività di genere.

Sono ospiti:
Sebastiano Marvin, giornalista e operatore culturale
Gerry Mottis, docente di lingua italiana e comunicazione, scrittore e divulgatore.

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