I gruppi ribelli siriani sostenuti dall’Occidente reclutano bambini soldato nei paesi confinanti. Anche il Governo di Damasco nuoce ai bambini, torturando quelli che hanno a che fare con i ribelli. Lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite completato a fine gennaio.
Se all’inizio del conflitto nel marzo del 2011, i responsabili delle infrazioni nei confronti di bambini erano soprattutto i militari siriani, con l’intensificarsi del conflitto anche i ribelli si cono resi colpevoli di una serie di crimini nei loro confronti.
I bambini reclutati dall’opposizione sono in gran parte siriani rifugiati nei paesi confinanti e vengono utilizzati sia per compiti di logistica, sia nei combattimenti. A facilitare il reclutamento sono soprattutto la perdita della famiglia e il senso del dovere inculcato loro, nonché l’assenza di un sistema educativo o della possibilità d’impiego.
Quelli presi dai militari sono arrestati, detenuti in modo arbitrario e torturati a causa dei loro presunti legami con i ribelli. Cavi metallici, fruste, bastoni e scosse elettriche sono alcuni dei mezzi usati per infliggere violenza. Spesso sono anche usati come scudi umani.
ATS/FM
Rapporto al consiglio di sicurezza
Si tratta del primo rapporto delle Nazioni Unite rivolto al Consiglio di sicurezza che svela il problema nei dettagli, anche se non è la prima volta che l’ONU rivolge queste accuse a entrambe le parti in conflitto.