Via Marco Schällibaum, malgrado un ruolino di marcia più che accettabile per una neopromossa, dentro Alessandro Mangiarratti. Inutile nasconderlo: il cambio in panchina voluto dai vertici dell’Yverdon ha sorpreso un po’ tutti. Suscitando anche diversi interrogativi, ai quali il tecnico 45enne ha provato a rispondere in prima persona: “Perché penso di essere l’uomo giusto? Bella domanda, solo il tempo saprà dire se io lo sia veramente. Credo di avere delle idee e un mio preciso modo di lavorare, costruito in 10-15 anni di esperienza. In questo momento le cose funzionano, tuttavia l’analisi andrà fatta sui risultati raccolti a medio termine. Un conto sono le parole, un altro i fatti”.
Marco fa parte della storia di questa squadra. Avevamo però bisogno di dare un’accelerata: è per questo che abbiamo scelto un allenatore giovane, votato al tipo di progetto e al modello di gioco che vogliamo instaurare
Filippo Giovagnoli, direttore sportivo Yverdon
Mister ticinese, proprietà americana. Il paragone tra la realtà vodese e quella luganese sorge quasi spontaneo. “Non ci avevo pensato, sinceramente - ha confidato sorridendo lo stesso Mangiarratti - vero, il Lugano è in mani statunitensi, ma quando è stato acquistato si trovava in Super già da qualche anno, senza dimenticare le campagne in Europa League. Qui invece non vi erano strutture così potenti, siamo ancora un piccolo progetto in divenire. In ogni caso, io e Croci-Torti ci siamo sempre sentiti, e continueremo a farlo anche in futuro. Scambiando idee ed opinioni”.
SL, il servizio con Alessandro Mangiarratti e Filippo Giovagnoli (La Domenica Sportiva, 12.11.2023)
RSI Sport 12.11.2023, 20:00