Tra il Lugano e la terza finale di Coppa Svizzera consecutiva è rimasto il solo Sion. Unica squadra nella storia capace di aggiudicarsi il trofeo militando nella serie cadetta, dove quest’anno occupa il primo posto, quella vallesana in questa edizione ha già estromesso GC e YB. “Sappiamo benissimo che siamo i favoriti - ha spiegato nella conferenza stampa della vigilia Mattia Croci-Torti - se venissi qua a dire il contrario sarei un bugiardo”.
L’allenatore bianconero non ha però nessuna intenzione di sottovalutare l’avversario: “C’è una categoria di differenza, ma ci sono anche tanti fattori, come il DNA del club, l’atmosfera del Tourbillon o i giocatori d’esperienza che hanno in rosa, che devono farci restare umili e consapevoli delle difficoltà a cui andremo incontro. Mi aspetto un pubblico caldo che per ogni mezzo tiro del Sion cercherà di spingere la squadra a dare ancora di più. Dunque dobbiamo fare molta attenzione e dobbiamo saper reggere la pressione. La chiave di questa partita è semplicemente una: avere almeno le stesse motivazioni del Sion”.
Il Sion è primo grazie alla spinta di Lavanchy, alla classe di Chouaref e alle palle ferme che Ziegler calcia in modo quasi divino
Con Hajrizi, Berbic (infortunati) e Belhadj (squalificato) come soli assenti, il Crus ha ammesso di avere diverse frecce al suo arco. “Questa settimana - ha spiegato il mister 42enne - faccio veramente fatica a trovare un giocatore che non sia stato sul pezzo. Tutti vorrebbero giocare la partita di domani e per me le scelte non saranno facili, perché in tanti mi hanno messo in difficoltà. Ho visto tutti davvero con la fame giusta ed è quello che mi fa restare positivo per domani”.
Sarà una partita molto diversa dalla sfida dell’anno scorso, quando l’unico ad avere pressione ero io: non potevo perdere contro un presidente in panchina
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Rete Uno Sport 26.04.2024, 18:40
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