Calcio

A trent'anni dalla magia di Hottiger

Il primo maggio del 1993 la Svizzera batte l'Italia ed entra nel calcio dei grandi

  • 1 maggio 2023, 09:09
  • 24 giugno 2023, 07:01
Marc Hottiger

Protagonista di quella giornata

  • Keystone

È il primo maggio del 1993. Al Wankdorf la Svizzera accoglie l'Italia nel settimo impegno di qualificazione ai Mondiali americani in un girone che comprende tra le altre anche Portogallo e Scozia. Si punta al pareggio contro una Nazionale azzurra che non battiamo da un'amichevole dell'ottobre 1982 e che si presenta là davanti con Roberto Baggio, Signori e Mancini. E invece all'11' della ripresa succede l'inimmaginabile: una palla deviata in area da Alain Sutter finisce tra i piedi di Marc Hottiger che, senza pensarci due volte, batte Pagliuca con un sinistro al volo. Maturato dopo l'espulsione di Dino Baggio per un'entrataccia su Ciriaco Sforza, l'1-0 resisterà poi fino al 90' anche grazie alle grandi parate di Marco Pascolo.

È stata quella una vittoria storica - l'ultima contro l'Italia negli ultimi 30 anni - che ha lanciato la piccola Svizzera verso gli Stati Uniti e una partecipazione alla Coppa del Mondo che mancava dal lontano 1966. La Svizzera fece un primo ritorno nel calcio dei grandi, replicato con la prima presenza all'Euro nel 1996, in un luogo che - a partire da dieci anni più tardi - i rossocrociati non lasceranno mai più. Erano i vari Geiger, Sutter, Bregy, Chapuisat e Sforza, sotto la guida di Roy Hodgson, gli indimenticabili pionieri di quella che sarebbe diventata la Svizzera tempo dopo. E fu quell'impresa del Wankdorf una delle pietre miliari che fece entrare quei ragazzi nel mito e nella memoria di tutti gli appassionati.

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